MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE "PAOLO ORSI"

image

Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi in via Teocrito, interno. Il primo museo di Siracusa può essere considerato quello sistemato alla fine del XVIII secolo in un ambiente del Palazzo Arcivescovile. Nel 1811 questa piccola collezione darà vita al Museo Civico che diventerà Nazionale nel 1878 ed ufficialmente inaugurato l’11 aprile del 1886. L’attuale Museo Regionale fu iniziato nel 1967 ed inaugurato il 16 gennaio del 1988

Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi della nostra città è uno dei più importanti d’Europa. Inaugurato il 16 gennaio 1988, sostituisce il glorioso Museo Nazionale istituito nell’ex convento Fatebenefratelli in piazza Duomo (oggi sede della Sovrintendenza).La nuova struttura museale è stata realizzata dall’architetto Franco Minissi di Roma ( per complessivi 12.000 mq tra seminterrato e piani sopraterra), nel pieno rispetto delle preesistenze arboree del Parco di Villa Landolina, alcune delle quali sono state risparmiate dei patii interni. L’esistenza di ipogei cristiani e pagani nell’ambito del parco stesso, nonché delle tombe del poeta Von Platen, degli ufficiali inglesi morti durante la guerra napoleonica nonché degli americani caduti nella spedizione costro il Bey di Tunisi nel 1834, non fanno che accrescere l’importanza del luogo scelto per la sua edificazione. Doverosamente intitolato all’archeologo roveretano Paolo Orsi, il quale dedicò la sua lunga ed infaticabile carriera alla scoperta e allo studio delle fasi preistoriche e storiche della Sicilia, il Museo Regionale si impone come pietra miliare nel settore specifico dell’arrangiamento museografico per il rigore scientifico con cui sono stati esposti i reperti archeologici. Tutti i materiali sono stati ristudiati ed integrati con quelli provenienti dalle recenti indagini archeologiche al fine di offrire al visitatore una realtà quanto più possibile aggiornata e completa.L’ininterrotta sequenza dei contenitori espositivi ancorati alle pareti perimetrali dell’edificio, ci conduce per mano attraverso le fasi precedenti alla frequentazione umana del nostro territorio e successive, a partire dal periodo paleolitico superiore. Quasi una macchina del tempo, ci permette di comprendere per ogni sito tutte le fasi in esso attestate attraverso la visione della ceramica, dal frammento più antico sino a quello più recente! Un museo topografico che consente anche approfondimenti e riflessioni per mezzo dei materiali esposti nelle vetrine di formato diverso collocate nei pressi di quelle a nastro. Corredato di foto aeree e satellitari, di planimetrie e plastici lungo un percorso illuminato quasi esclusivamente da luce artificiale, esso si rivela ottimo strumento didattico. Per una immediata lettura i reperti sono collocati su basi realizzate in materiali trasparenti. Attorno ad un ambiente circolare utilizzato per mostre temporanee, si articolano i tre settori (A, B, C) del primo piano espositivo che trovano, da poco più di un anno, il completamento nel piano superiore (settore D). Nel seminterrato, oltre ad una sala per conferenze, vi sono i laboratori di restauro e fotografico ed alcuni depositi.