CASTELLO EURIALO

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Castello Eurialo, fortezza greca del III sec. a.C.; E’ stata di recente aperta al pubblico una delle più lunghe gallerie, che corre in direzione nord-sud.

Degna di meraviglia più che il restante delle rovine di Siracusa è certamente l’antica fortezza Labdalo (…) E’ assai singolare che nessun viaggiatore abbia esaminato questo meraviglioso monumento. Né d’Orville, né i viaggiatori moderni, Brydone, Borch e Riedesel, il quale d’altronde è stato attento osservatore degli avanzi di antichità, ne fanno alcuna menzione. Swimburne vi passa vicino a cavallo, vede quei sotterranei degni almeno di esser veduti, ne parla pochissimo. Ugualmente lacunosi sono gli autori del Voyage Pittoresque de Sicile. Che io non abbia commesso come molti altri l’errore e non abbia perduto il piacere di vedere Labdalo…ne devo essere grato al mio amico Landolina. Houel ha tutto disegnato. I lettori potranno rilevare in lui rapportato tutto ciò che io in mancanza di conoscenze architettoniche ho imperfettamente descritto”. Con queste parole, nel 1775, il viaggiatore tedesco F. Munter esprimeva il suo rammarico per il “poco visitato” cosiddetto Castello Eurialo (Labdalon) che all’epoca non destava grande interesse. Oggi la situazione, in proporzione al tempo trascorso, non è poi migliorata di molto: la più importante fortezza greca d’Europa, con 15.000 mq. di superficie, realizzata in una posizione invidiabile che permette di apprezzare il territorio a trecentosessanta gradi, non è tra i siti archeologici fra i più visitati! Spesso la poca informazione su questo straordinario esempio della poliorcetica greca fa ritenere ai turisti di andare a visitare un castello appartenuto ad Eurialo e magari anche a Niso! Eurialo, dal greco euryalos – chiodo dalla larga testa, borchia -, sta ad indicare la conformazione del costone roccioso ove fu edificato. Ulteriore confusione s’ingenera quando la paternità è data all’intera costruzione al tiranno Dionigi, al quale, si deve invece la realizzazione del circuito murario di Siracusa (km. 27, V sec. a.C.) che precedono cronologicamente la fortezza. Una porta (cosiddetta a tenaglia, del IV sec. a.C.) raccorda il sistema difensivo murario all’Eurialo vero e proprio che, lungi dal somigliare ad un “castello” di tipo medievale si compone di 3 fossati molto profondi mai riempiti d’acqua, di torri, di un mastio, di un sistema di gallerie sotterranee, di cisterne, di magazzini. Il tutto risulta frutto di alta specializzazione tecnica che, nell’impiego di blocchi in pietra calcarea, mette in opera il bugnato nelle pareti a vista. Lo stile delle gronde leonine a coronamento delle torri, in origine alte m. 15 (esposte nel settore D del Museo archeologico), e le considerazioni generali sul complesso, lo fanno datare al età ieroniana (III sec. a. C.) e fanno ritenere possibile un intervento in fase progettuale del grande Archimede. Alcuni elementi, a nostro avviso poco spiegabili in chiave militare, come il bugnato e il presunto ponte levatoio, consiglierebbero un attento esame dell’intera fortezza alla luce di dati materiali che ci auguriamo possano esserci forniti da prossime e necessarie indagini di scavo. A tal riguardo, considerando il riutilizzo in fasi successive (periodo bizantino) dell’ Eurialo, sarebbe interessante ricercare eventuali interventi del periodo federiciano, ritenendo che, difficilmente una simile posizione strategica, potesse essere sfuggita al grande imperatore svevo, il cui Castello Maniace si pone in linea d’aria direttamente in asse con esso.